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Itinerari turistici artistici e culturali

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Le riserve naturali gestite dal
Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali

Monte Altesina

Denominazione
RNO Monte Altesina
Provincia
EN
Comuni
Leonforte, Nicosia
Estensione zona A - zona B
744. Ha di cui 593,25 in zona A e 150,75 in zona B
Riferimenti geografici
I.G.M. - F. 260 II S.O.; 268 I N.O.
Data Istituzione
D.A. 476 del 25/7/97 (Piano Reg.)



 
Informazioni generali

Partendo da Enna, imboccare la Statale 121 per Leonforte, da qui prendere la strada per Villadoro in direzione nord: dopo 14 km si raggiunge il lembo estremo dell’area tutelata.

Monte Altesina: tra picchi e sparvieri

Monte Altesina conserva in cima il relitto di uno splendido lecceto: il leccio si associa a querce e sorbi, a lentisco e fillirea di cui il bosco è ricco.
Tra gli alberi vive una fauna tipica in cui il topo quercino, la lepre appenninica e il coniglio selvatico convivono con il gatto selvatico e la volpe. Qui nidifica e caccia lo sparviere, rapace accipitride che si spinge anche nelle aree aperte. Nei boschi va segnalata anche la presenza del picchio rosso maggiore.
L’erpetofauna include piccoli e grandi rettili: la lucertola comune, il coloratissimo ramarro, la bizzarra luscengola, l’emidattilo; tra i serpenti, ricordiamo la vipera e il nero biacco.
Negli spazi aperti cacciano la poiana e il gheppio, sui contrafforti rocciosi del monte nidifica il falco pellegrino. Di notte si possono ascoltare i richiami del barbagianni, della civetta e dell’allocco.
Monte Altesina alimenta la sorgente principale del Dittaino frequentata dalla biscia d’acqua.
Monte Altesina, con i suoi 1.192 m s.l.m., la vetta più alta degli Erei, alimenta la sorgente principale del fiume Dittaino.
Sulla sua sommità vegeta il relitto di una lecceta. Già prima dell’istituzione dell’area protetta, l’Azienda Foreste Demaniali aveva favorito la ricostituzione della vegetazione forestale con la piantumazione di essenze autoctone (tipiche del luogo).
La protezione del sito ha anche contribuito alla ricostituzione della fauna, decimata dal bracconaggio spietato: da molto tempo, infatti, su questi cieli non transitano più l’aquila di Bonelli e il capovaccaio. Monte Altesina si trova in un’area strategica, crocevia nella Sicilia centrale.
Qui, infatti, sono disseminate tracce di passati insediamenti i cui reperti sono esposti al museo archeologico di Palazzo Varisano ad Enna.
Chi ama le passeggiate e la fotografia troverà nella riserva di Monte Altesina spunti per interessanti osservazioni naturalistiche.
MUSEI E CENTRI VISITA
• Museo Archeologico di Palazzo Varisano, piazza G. Mazzini (a breve distanza dal Duomo), 94100 Enna –
tel. 0935.24720 e 0935.500331 – Orario: 09:00-18:30.

COMUNE DI APPARTENENZA
• Nicosia – 724 m s.l.m. a 49 km da Enna; CAP 94014 – prefisso telefonico 0935; abitanti 15.029 (nicosiani).
• Leonforte - 600 m s.l.m. a 25 km da Enna; CAP 94013 – prefisso telefonico 0935; abitanti 15.147 (leonfortesi).
• Stazione ferroviaria più vicina: Pirato (a 7 km da Leonforte e a 33 da Nicosia).

INFORMAZIONI
• Pro loco di Nicosia, via IV Novembre, tel. 0935.638139.
• Pro loco di Leonforte, corso Umberto n. 185, tel. 0935.901681.
• Distaccamento forestale di Nicosia, tel. 0935.646637.
• Ufficio Provinciale Azienda (U.P.A.) di Enna, piazza Armerina n. 29 – 94100 Enna tel. 0935.525111.
 

Flora

Il leccio
Quercia sempreverde che può arrivare a 25 m di altezza, con chioma ricca ed espansa, di colore verde scuro e foglie lanceolate. Il leccio vive all’interno della fascia climatica mediterraneo-temperata che si sviluppa tra i 400 ed i 1.200 m s.l.m.. A causa del disboscamento ormai si trovano solo nuclei di estensione limitata in cui questa specie si presenta in associazione ad alberi e arbusti sempreverdi nelle zone più siccitose, o a piante caducifoglie nei boschi più freschi ed umidi.
Pianta versatile, la sua presenza è un prezioso indicatore di mediterraneità. Nei siti più impervi arriva ad assumere un ruolo pioniero, spingendosi là dove altri alberi non potrebbero arrivare. Lo si trova in boschi estesi a Ficuzza, sulle Madonie e sui Sicani o in relitti di antiche foreste, sulle pareti delle vallate fluviali del siracusano, infine fra i lembi di bosco sopravvissuti su cime montuose come l’Altesina o sul Cammarata. In base all’altitudine, al clima siccitoso e al taglio o al pascolamento, assume un portamento ad arbusto.
 

Fauna

Lo sparviere
E’ un rapace dalle corte ali arrotondate e con lunga coda, zampe gialle e spiccato dimorfismo sessuale: la femmina è molto più grande. Lungo da 27 a 37 cm, il dorso del maschio è grigio lavagna scuro, con guance rossicce ed una macchia biancastra sulla nuca; il ventre è barrato di bruno-rosso e la coda ha larghe bande grigie e bruno scure. La femmina è più chiara sopra e nel ventre non è rossa. Nidifica nei boschi, sui rami più alti degli alberi o, a volte, anche in mezzo ai cespugli. Si nutre di uccelletti e piccoli mammiferi che caccia, sia nei boschi che in terreni coltivati, e che cattura dopo essersi slanciato in vertiginose e spettacolari picchiate

 

La Storia, Il Paesaggio e l'Uomo

Il Monte Altesina, la cui cima permette un’osservazione a trecentosessanta gradi, fu sicuramente utilizzato dall’uomo, che vi scavava le sue tombe, sin dall’età del Bronzo e dalla prima età del Ferro. Ritrovamenti di ceramica sicula e greca testimoniano il passaggio di popolazioni diverse; nei dintorni sono ancora visibili le rovine di insediamenti risalenti al I millennio a.C.. La sua sommità servì soprattutto per il controllo delle vie di penetrazione, ma fu anche rifugio delle popolazioni locali durante le incursioni degli invasori. Questo sito registra presenze fino al periodo tardo-normanno.

Nicosia
E’ un grosso borgo dell’entroterra siciliano. Fondata tra VII e VIII sec. d.C., nel periodo bizantino, venne conquistata nel 1062 da Ruggero II che vi ricostruì il castello e vi fondò la chiesa di S. Maria, attorno alla quale si radunarono popolazioni provenienti dalle regioni franco-germaniche e da altre località del nord della penisola. Insieme formarono comunità che si stabilirono anche in altri siti della Sicilia centrale: in alcuni paesi dell’entroterra siciliano, ancora oggi si parla un dialetto che risente di quelle influenze.
Fino a tutto il XII sec., Nicosia fu città demaniale grazie alla sua localizzazione sul percorso di via Messina-montagne, strada che collegava Messina a Palermo; per questa posizione, in quel lontano passato, capitò sovente che ospitasse re ed imperatori.
Nicosia conserva emergenze ed opere d’arte che testimoniano la ricchezza conosciuta da questa città nel corso dei secoli. Tra i monumenti ricordiamo la Cattedrale, costruita su una piccola chiesa normanna e rimaneggiata nell’Ottocento: del Trecento conserva il magnifico portale e il massiccio campanile con monofore, bifore ed una trifora a rosoncini. L’interno, riccamente addobbato, è d’impronta fortemente barocca.
Chiese e monasteri sono numerosi, come i lussuosi palazzi settecenteschi. Dell’antico castello, costruito sulla rupe che s’innalza sulla cittadina, rimangono solo dei ruderi.

 

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