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Itinerari turistici artistici e culturali

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Le riserve naturali gestite dal
Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali

Sambughetti-Campanito

Denominazione
RNO Sambughetti-Campanito
Provincia
EN
Comuni
Nicosia, Cerami
Estensione zona A - zona B
2358,32 Ha di cui 1714,99, in zona A e 643,33 in zona B
Riferimenti geografici
I.G.M. - F. 260 I S.E.; 260 II N.E.; 260 I S.O.; 260 II N.O.
Data Istituzione
D.A. 85 del 18/4/00 (Piano Reg.)




 
Informazioni generali

Partendo da Enna, bisogna raggiungere Leonforte attraverso la Statale 121, quindi, usciti dal paese, al bivio si gira a sinistra e si seguono le indicazioni per Nicosia imboccando la Statale 117, dopodichè si procede sulla sinistra in direzione Mistretta: dopo aver percorso 29 km, bisogna svoltare a sinistra per uno sterrato e, dopo un centinaio di metri, proseguendo a piedi, si troveranno chiare indicazioni sui percorsi possibili.

Sambuchetti Campanito: dove il faggio fa capolinea…

L’emergenza ambientale più significativa della riserva è sicuramente la presenza di una ricca faggeta nella parte alta del cosiddetto Bosco della Giumenta sulla sommità del monte Sambuchetti, distribuito a partire dai 1.350-1.400 m s.l.m.. Si tratta del relitto di una faggeta costituitasi in epoca glaciale nella quale l’areale della pianta raggiunge il suo estremo limite meridionale: come a dire che più a sud di Sambuchetti non esiste alcun faggio. Poiché si tratta di una faggeta che da moltissimo tempo non è più gestita dall’uomo, sono presenti esemplari molto vetusti.
Il bosco è, in genere, fitto e ombroso per la copertura delle chiome. Non filtrando una sufficiente quantità di luce il sottobosco è povero. Si notano il ciclamino primaverile e il falso pepe montano, un esile arbusto sempreverde che comincia a fiorire in inverno, approfittando della luce che filtra dai rami ancora spogli. Solo nelle zone in cui i vecchi faggi sono in decomposizione, la maggiore illuminazione ha consentito lo sviluppo dell’agrifoglio, della rosa canina e del rovo.
Si tratta di un bosco molto suggestivo: a causa dell’umidità i faggi presentano sui tronchi e sui rami una fitta copertura di muschi e licheni tra cui occhieggiano piccoli funghi.
Oltre alla faggeta c’è un fitto bosco di querce (cerro e roverella) dove s’insediano biancospini e prugnoli, è presente anche il castagno. Lo stesso acero campestre, fittamente coperto da licheni frondosi, fa parte della flora di questo sito. Più in alto, robuste macchie d’agrifoglio e radure ricchissime in felci testimoniano la presenza della flora di epoca terziaria che precedette l’arrivo delle foreste nord-europee durante il ciclo delle ultime glaciazioni: questa flora la si ritrova oggi sulle Madonie e nel Caucaso.
L’area ceramese di questi monti è caratterizzata dalla presenza della Suvarita, una delle più elevate sugherete conosciute in Sicilia dove la sughera si spinge fino a circa 1.000 m. Nella sughereta si trovano anche il leccio, la roverella, la sugherella minore ed il cerro di Gussone. I boschi sono ricchi di funghi a cappello (basidiomiceti), tra cui diversi eduli: l’agarico citrino, la mazza di tamburo, la famigliola buona (o “chiodini”), il prataiolo e l’orecchione, velenosa/tossica, invece, la lepiota crestata.
La fauna è quella tipica dei boschi siciliani: la volpe, il gatto selvatico, la martora, la donnola fra i predatori. Una presenza eccezionale è la cincia bigia di Sicilia, uccellino endemico del territorio nebrodense. Nelle aree umide, soprattutto in contrada Campanito, a circa 1.300 m s.l.m. a valle del monte omonimo, ci sono veri e propri laghetti e piccoli stagni sulle cui rive troviamo i pioppi (neri e tremoli) e i salici (i Salix purpurea nel lago più grande formano un’isola).
La vegetazione acquatica è rappresentata da piante completamente sommerse (come la brasca comune o il millefoglio d’acqua comune) o parzialmente emerse, come il delizioso ranuncolo acquatico, dalla delicata corolla bianca, le cui foglie sommerse sono filamentose e sottili e quelle aeree arrotondate e appoggiate a pelo d’acqua, e la lenticchia d’acqua che in certi periodi ricopre quasi completamente la superficie lacustre di un tappeto verde ondeggiante. In quest’area troviamo la fauna d’ambiente umido: gli anfibi come il discoglosso dipinto e il rospo comune verrucoso, mentre nelle acque nuotano la biscia dal collare e la tartaruga palustre.
Qui cercano cibo uccelli come il porciglione e la folaga.
Zone umide si ritrovano anche nelle falde freatiche affioranti. Le zone aperte presentano due tipi diversi di ambienti naturali: prato-pascolo e aree aperte con affioramenti rocciosi. Nelle prime si pratica il pascolo di montagna, mentre le seconde sono colonizzate dal timo spinoso e presentano affioramenti rocciosi quarzarenitici.
Nelle zone sommitali sono presenti la ginestrina, la potentilla calabra e l’Acinos alpinus. L’attento birdwatcher potrà aguzzare la vista alla ricerca di rapaci e magari avvistare anche il nibbio reale.
Il valore naturalistico della riserva di Sambuchetti Campanito è eccezionale per la varietà di ambienti e la biodiversità presenti in quest’area.
Il sistema montuoso, cui appartengono i monti Campanito (1.514 m s.l.m.) e Sambuchetti (1.559 m s.l.m.), è una catena parallela ai vicini Nebrodi con cui condivide affinità geologiche non indifferenti: si tratta di depositi del Flysh Numidico, essenzialmente formato da detriti accumulatisi ad opera di correnti sottomarine e poi affiorati in fasi successive.
Ci sono pure potenti spessori di argille varicolori che, in aree di erosione, hanno messo allo scoperto affioramenti di roccia quarzarenitica che danno origine alle cosiddette timpe, ardite formazioni rocciose a forma di guglia che si presentano complesse e cangianti. Il pinnacolo roccioso del Monte Campanito arriva, solitario, sino a 1.508 m di quota. Sulle pendici del massiccio, a sud, c’è un affioramento di marne gessose che si presenta con la gibbosità del Monte Bauda (1.000 m s.l.m.) su cui si hanno fenomeni di carsismo che si manifestano sotto forma di doline con inghiottitoi.
Più in basso di Monte Bauda esiste una zona denominata Grottavascia. Qui il paesaggio assume una forma poco consueta per la Sicilia: rievoca, difatti, l’aspetto delle aree montuose dell’Europa continentale.
Questa morfologia così complessa determina una certa diversificazione di ambienti naturali, per cui si vengono a creare aree rupestri e zone a prato-pascolo, bosco altomontano (faggeta pura e cerreta), aree umide lacustri, bosco mediterraneo a sughera e zone aperte con affioramenti rocciosi.
La convivenza fra uomo e ambiente si realizza in maniera armoniosa: sono, infatti, state incrementate le attività economiche eco-compatibili, legate al turismo e al tempo libero.
L’ambiente è fondamentalmente a vocazione agro-silvo-pastorale e non presenta particolari emergenze archeologiche o storiche degne di rilievo.
Nei dintorni è possibile visitare Sperlinga ed il suo famoso castello posto su un rilievo che domina il paesaggio circostante.
 

Flora

Il faggio
Albero magnifico, in Sicilia caratterizza soprattutto la foresta nebrodense, ma è ben rappresentato anche sulle Madonie e sull’Etna.
E’ arrivato nella nostra regione durante l’ultima glaciazione e, poiché è una pianta esigente dal punto di vista ecologico, col ripristino del clima caldo si è mantenuto fondamentalmente nella zona settentrionale e ad alta quota.
E’ un albero longevo che a maturità può raggiungere dimensioni ragguardevoli (30 m) e con la chioma molto ricca, intricata ed espansa. La corteccia, liscia, è di colore grigio argento, le prime foglie primaverili hanno la lamina pieghettata e rivestita da una delicata peluria che cade entro l’estate. Le foglie “mature” si presentano lanceolate e coriacee, a volte cosparse da gocciole verdognole, dure e appuntite (si tratta di galle: escrescenze prodotte dalla foglia stessa come reazione all’attacco di insetti parassiti) che diventano rosse a maturità. Il frutto è una sorta di riccio spinoso, ovale, che si apre con tre valve e contiene le faggiole, simili a castagne a sezione triangolare.
 

Fauna

La cincia bigia di Sicilia Uccellino endemico dell’area nebrodense, da cui questa riserva non è geograficamente molto lontana.
Rispetto alla cincia bigia, la cincia bigia di Sicilia ha un piumaggio molto più chiaro. Lunga sino ad 11 cm, presenta un becco corto e tozzo adatto a rompere piccoli semi, bacche e frutti di bosco, oppure a catturare qualche insetto o piccoli vermi. Vivacissima e molto attiva, come tutte le cince ama appendersi ai rami con la testa in giù e trascorrere il giorno alla ricerca continua di cibo.
Vive nei boschi e predilige i cespugli spinosi, dove, grazie alle sue piccole dimensioni, riesce a penetrare sfuggendo ai predatori. Fa il nido nelle cavità di grossi alberi. La femmina in primavera depone da sette a nove uova che cova per circa due settimane.
 

La Storia, Il Paesaggio e l'Uomo

Sambuchetti Campanito ricade nel territorio di Nicosia e Cerami, area interessata da significative migrazioni umane e colonizzazioni nei secoli passati: qui siamo più vicini alla costa settentrionale siciliana ed ai contrafforti dei Nebrodi; la stessa Cerami insiste su parte del territorio del Parco Regionale dei Nebrodi.
Questo è un piccolo centro, in provincia di Enna, posto a 970 m s.l.m., dal quale si gode un incantevole panorama movimentato da alture diverse e colori cangianti. Il primo impianto, tra il IV e II sec. a.C., sorse nella parte meridionale della cresta della rocca che poi sarà occupata dal sito medievale. Scavi archeologici hanno restituito una necropoli con corredi funebri e, a valle, un villaggio preistorico con capanne ovoidali, arredi e materiali di fattura poco conosciuta.
Altri reperti riguardano il periodo bizantino, mentre rimane ben poco del periodo ellenistico. Documenti che attestano l’esistenza del sito sono dell’XI sec.; nel 1063, nella zona, venne combattuta una sanguinosa battaglia tra gli Arabi ed i Normanni, vinta da questi ultimi. Numerose sono le costruzioni religiose distribuite nel paesino, la Matrice è posta nella sua parte più alta.
Per la storia di Nicosia si rimanda alle notizie date sulla riserva di Monte Altesina, poiché il territorio di questa cittadina ricade in entrambe le aree protette. Il castello nella roccia… A 750 m s.l.m. si erge, su uno spuntone di roccia, dominando il paesaggio circostante, il castello di Sperlinga.
Visitandolo potremmo immaginare di aver fatto un viaggio all’indietro nel tempo: al suo interno si respira aria di medioevo! La costruzione, a cui si accede attraverso una ripida scala scavata nella roccia, è composta da un numero imprecisato di ambienti, molti ricavati in ipogei (grotte) preesistenti, che sono stati abitati anche nel XX sec., fino agli anni ’50 e che si sono mantenuti integri nel tempo, mentre le parti in muratura sono state gravemente danneggiate, alcune rimaste “a cielo aperto”.
Le prime notizie della fortezza risalgono al 1133, “proprietà” di Ruggero II e poi del nipote Federico II, Sperlinga fece parte dei castra che costeggiavano il fiume Salso. Ai suoi piedi, nel XVII sec., nasce l’attuale borgo, costruito su quello medioevale precedente. In un ristretto numero di grotte, alla base del Castello, è stato impiantato un piccolo museo etnografico gestito dalla Pro loco, dove sono raccolte le testimonianze più significative della vita contadina di questi luoghi.

MUSEI E CENTRI VISITA
• Museo Archeologico di Palazzo Varisano, piazza G. Mazzini (a breve distanza dal Duomo),
94100 Enna – tel. 0935.24720 e 500331 – Orario: 09:00-18:30.
• Scavi di Morgantina, frazione Morgantina, 94010 Aidone (En) – tel. 0935.87955.
Orario: 09:00-13:00 e 15:00-16:00.
• Castello e Museo Archeologico, Sperlinga tel. 0935.643119 e 643025 –
Orario Museo: 10:00-13:00 e 15:30-20:00 – Orario Castello: 10:00-13:00 e 14:00-17:00.

COMUNI DI APPARTENENZA
• Nicosia – 724 m s.l.m. a 49 km da Enna; CAP 94014 – prefisso telefonico 0935; abitanti 15.029 (nicosiani).
• Stazione ferroviaria più vicina: Pirato (a 33 km da Nicosia).
• Cerami – 1.000 m s.l.m. a 69 km da Enna; CAP 94010 – prefisso telefonico 0935; abitanti 3.100 (ceramesi).
• Stazione ferroviaria più vicina: Pirato (a 55 km da Nicosia).

INFORMAZIONI
• Azienda Speciale Silvo-pastorale del comune di Nicosia, tel. 0935.638520.
• Distaccamento forestale di Nicosia, tel. 0935.646637.
• Gruppo di Azione Locale “Terre del Sole”, tel. 0935.657185 E-mail:
• Ufficio Provinciale Azienda (U.P.A.) di Enna, piazza Armerina n. 29 – 94100 Enna – tel. 0935.565401.   (0935.565422)
• Pro loco di Cerami, via della Regione, 19/B.
• Pro loco di Nicosia, via IV Novembre, tel. 0935.638139.
• Pro loco di Sperlinga, via seconda, 21 tel. 0935.643177.
 

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