LA SUGHERA (Quercus suber L.)

Sin. quercia da sughero. Fr. chéne liège;; sp.. alcornoque; ingl. cork tree, cork oak; ted. Korkbaum, Korkeiche.


FORME Dl GOVERNO

In analogia con le altre querce, la sughera può essere governata sia a ceduo che a fustaia. Il trattamento può essere sia a taglio raso che a tagli successivi. La conduzione a ceduo era piuttosto diffusa intorno agli anni trenta quando dall'incenerimento della sua legna si ricavava la potassa. Successivamente, con il decollo dell'industria sughereria, la ceduazione è quasi scomparsa e la maggior parte dei boschi, anche se sono cedui come origine, hanno turni di 80-100 anni, tipici della fustaia. Si devono tenere in considerazione sia l'esigenza' dell'industria trasformatrice del sughero, che si trova in fase di grande sviluppo, sia quella della pastorizia tradizionale, che grava sul bosco e che costituisce un elemento che non può essere trascurato, per cui si profila la necessità di ristrutturare queste foreste su modelli molto vicini a quelli naturali e cioè a fustaia disetanea con un trattamento di taglio a scelta. I turni, come accennato, devono essere di 80-100 anni con una produzione che si aggira sui 4-5 m3 per ettaro e per anno. Fra l'altro detto trattamento è coerente con le esigenze di sciafilia della pianta nell'età giovanile. La densità nella fase giovanile ha anche la funzione di facilitare la crescita in altezza dei soggetti allo scopo di ottenere fusti diritti e senza ramificazioni laterali, il che facilita in seguito le operazioni di decortica, traducendosi infine anche in un miglioramento degli assortimenti di sughero. Secondo il Vieira Natividade la densità di una sughereta in produzione dovrebbe aggirarsi sulle 800 piante per ettaro. Detta densità deve essere controllata mediante diradamenti programmati in coincidenza con la decortica, che viene effettuata con turni compresi fra nove e dodici anni. Le foreste pure attualmente esistenti appaiono disadattate in senso xerofilo, se vegetanti nell'areale del leccio, e in senso mesofilo, se vegetanti nell'areale della roverella. Da ciò emerge la necessità di ricondurre questi boschi alla promiscuità con le altre querce governate allo stesso modo e trattate con taglio a scelta. I rimboschimenti vengono generalmente eseguiti per semina diretta in autunno su terreni preparati. Questo sistema è preferito a quello della messa a dimora delle piantine, per la presenza in queste ultime di un fittone troppo sviluppato. In caso di presenza di divoratori di semi, quali i topi e i cinghiali Si può ricorrere al trattamento delle ghiande con sostanze repellenti Quando si volessero usare piantine il postime più adatto è quello di tre anni Le giovani plantule traggono notevole vantaggio dalla presenva del sottobosco.
La semina delle ghiande può avvenire ill buchette a spaglio, in solchetti e in piazzole e a una profondità di 3-5 cm, o a proiondità diverse, o su due piani. Nella semina su terreni scarificati la distanza dcvc csscre mantenuta attorllo ai 2 m, ottenendo così una popolazione di 2.500 piante per ettaro. Nella semina a spaglio si impiegano circa 8 q di ghiande per ettaro.

CARATTERI BOTANICI

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA


ESIGENZE PEDOCLIMATICHE

PRODUZIONE

TECNOLOGIA DEL LEGNO
 

 


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