Indice Demani

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LA REDAZIONE
 
 

Tratto dal volume
Il Demanio Forestale
Monte Lauro
Azienda Regionale Foreste demaniali

  

SCHEDE FAUNA

IL TORCICOLLO
Jynx torquilla (Kfein)

 

Lunghezza totale 170/185 mm; ala 82/91; apertura alare 260/300; tarso 18/21; becco 14/17; coda 61/71; peso 26/40 gr.

IDENTIFICAZIONE
Dei picchi condivide la possibilità di estroflettere la lunga lingua appiccicosa e la disposizione simmetrica delle quattro dite. Per il resto, ha un aspetto decisamente atipico, senza la coda rigida, piumaggio grigio-bruno e fulvo-giallastro con barre, strie e disegni che ricordano la corteccia di un albero e lo rendono facilmente riconoscibile. Dimensioni di un'Averla piccola. In natura, la sua individuazione è, però, spesso affidata alla voce.

ABITO ESTIVO ED INVERNALE
Piumaggio omocromatico e protettivo, caratterizzato da colorazioni smorte, ma, nel loro genere, non prive di una certa eleganza. Le parti superiori del tronco, la calotta e la coda hanno una colorazione di fondo cenerino-brunastra con finissimi zig-zag e fascette, le timoniere sono piuttosto lunghe, apribili a ventaglio, di consistenza molle e attraversate da alcune barre scure, mentre dal centro della cervice una stria più larga, nerastra, scende sulla nuca e in mezzo al dorso. Le ali sono relativamente brevi e arrotondate, a scacchi fulvo-rossastri e bruno-neri, in corrispondenza dei vessilli esterni delle remiganti, con copritrici vermicolate e screziare di bruno, grigio e fulvo-biancastro.
Inferiormente, il piumaggio è poco più chiaro, ocra-rossiccio sotto-il mento e la gola, bianco-sporco nel rimanente, ovunque con una fitta sequenza di piccole barre trasversali e picchiettature bruno-nere, meno marcate verso il centro dell'addome.
Becco corto, grigiastro, meno consistente rispetto ai veri picchi, subconico, quasi da passeraceo; zampe, invece, da tipico arrampicatore, bruno-giallastre, anche se raramente vengono utilizzate per "salire" verticalmente o obliquamente lungo i tronchi. Iride nocciola, piuttosto vivace negli adulti.


GIOVANE
poco differenziabile nel piumaggio (a paragone, meno barrato e più pallido nelle parti inferiori); ha però la prima, "piccola", remigante primaria nettamente sopravvanzante le penne copritrici (si nota il contrario, negli adulti).
La sottospecie "tipo" o nominale, Jynx torquilla torquilla, ha colorazioni di fondo (parti superiori) più pallide e sbiadite, gastreo meno screziata ed ala piegata più lunga (fino a 94 mm).

AMBIENTE E VITA
dall'inizio della primavera, in corrispondenza dei primi arrivi sui luoghi di nidificazione, rende manifesta la sua presenza attraverso l'emissione di una inconfondibile cantilena che si compone di una decina di suoni squillanti, un po' strozzati e lamentosi, emessi in serie affrettata e ripetitiva; tali richiami, dal significato territoriale e nuziale, echeggiano in prossimità di vigneti, oliveti, campagne, margini di boschi cedui soleggiati e discontinui, frutteti, parchi e giardini alberati, gli ambienti occupati con maggiore predilezione in periodo riproduttivo.
Con la progressiva cessazione delle manifestazioni sonore (inizio estate), la specie sfugge con facilità all'osservazione. Posato sulla porzione più ingrossata dei rami, si arrampica solo parzialmente, preferendo muoversi lungo piani orizzontali od obliqui, sempre protetto dall'omocromia del piumaggio, che pare fondersi con le cortecce. A volte scende a terra, anche allo scoperto, in cerca di nutrimento e si muove a piccoli balzi, la coda un po' rilevata, come un'Averla piccola.
Quando capita di sorprenderlo durante un breve volo di spostamento (quasi sempre effettuato a debole distanza dal suolo), non emergono immediati riscontri morfologici o cromatici, a favorire l'identificazione: sembra un passero o una giovane averla un po' incerta nel volo e dalla sagoma meno slanciata del consueto. Nella ricerca del cibo, ricorre alla viscosità della lingua estroflettibile per esplorare le irregolarità dei substrati o i formicai e trattenere larve, ninfe e insetti adulti, che costituiscono la fonte alimentare primaria (in autunno, appetisce occasionalmente anche qualche bacca e frutto).
Non "tambureggia" col becco; deve il nome volgare a particolari contorcimenti del collo, che può effettuare in varie circostanze, soprattutto se sorpreso in prossimità della cavità che ospita il nido.

RIPRODUZIONE
Predilige le zone boscose, sia pianeggianti che collinari e montane, i frutteti, le campagne coltivate ed alberate ed i parchi. Dopo la metà di maggio viene ricercata una cavità (di alberi, di muri, di covatoi artificiali, ecc.) e vi vengono deposte sul fondo non giarnito di solito 7-10 uova (5-14) bianche lucenti (sfumate di rosato in trasparenza) che vengono incubate in particolare dalla femmina per 13-14 giorni. I piccoli nati rimangono nel nido per circa 3 settimane. Viene deposta una covata annua (una seconda non è infrequente).

DISTRIBUZIONE
La specie abita con circa sette sottospecie le zone adatte dell'Europa, dell'Asia centrale e settentrionale e dell'Africa settentrionale. Le varie popolazioni sono migratrici o parzialmente sedentarie (quelle africane) e si portano a svernare nell'Africa tropicale e nell'Asia meridionale. In Italia la sottospecie meridionale tschusii compare durante i passi regolari di aprile-maggio e di agosto-settembre. Estiva e nidificante nelle zone pianeggianti, collinari e montane (fino a circa 1600/1800 metri) del continente e delle isole maggiori (Elba compresa). Scarsamente invernale al sud e nelle isole, occasionalmente altrove. Durante la migrazione si rinviene nel nostro paese anche la sottospecie tipo, in spostamento verso sud (Africa tropicale, India, Bacino del Mediterraneo), proveniente dall'Europa centrale, settentrionale ed orientale; qualche individuo si sofferma a svernare nelle regioni meridionali. Le due sattospecie sono di difficile distinzione.


 

 

 

 

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