Indice Demani

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Il  Demanio
Monte Lauro: storia e mito
Flora e Fauna: generalità
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LA REDAZIONE
 
 

Tratto dal volume
Il Demanio Forestale
Monte Lauro
Azienda Regionale Foreste demaniali

  

SCHEDE FAUNA

IL RIGOGOLO
Oriolus oriolus (Linneo)

 

Lunghezza totale 220/250 mm.; ala 145/161 (M) 145/157 (F); apertura alare 430/480; tarso 20/25; becco 21/26; coda 77/92; peso 60/95 gr.

IDENTIFICAZIONE
Inconfondibile per la livrea gialla e nera, è il maschio, lavati di verdastro, e meno appariscenti, le femmine e i giovani. Le dimensioni ed alcune emissioni sonore si avvicinano a quella di un merlo.

ABITO ESTIVO ED INVERNALE
Nel maschio adulto (dopo il secondo anno di età) le tinte giallo-oro, di intensità variabile, sono distribuite su tutte le parti inferiori, gran parte

 della testa, dorso, groppone e larghe macchie laterali verso l'apice della coda; quelle nere, di aspetto vellutato e lucente, sulle ali, parte basale e centrale della coda, e su un piccolo spazio davanti l'occhio. Da notare, alcune marginature gialle anche sulle remiganti, ed altre, più estese, sulle copritrici primarie, a costituire un ridotto, ma visibile, spazio vicino al bordo anteriore dell'ala. Alcuni individui, che verosimilmente non hanno ancora raggiunto l'abito perfetto, mostrano talune venature nerastre sul centro del dorso. Becco proporzionato, rosso-roseo; zampe grigio-bluastre; iride rossastra. La femmina adulta ha parti superiori e calotta grigio-verdastre, uniformi, con groppone tinto di giallo (tonalità che ricordano quelle del Picchio verde) ; le ali sono brune, con marginature più pallide, olivastre e grigiastre, lungo i vessilli delle grandi penne e delle copritrici, globalmente poco in contrasto con il mantello. Coda bruno-verdastra, con zone più scure ed altre tendenti al giallo sporco. Parti inferiori da cenerognole (gola) a biancastre (petto, centro dell'addome), con sottili striature nerastre, di solito non presenti sulla gola e sul gastreo; fianchi e sottocoda lavati di verde-giallo, più o meno vivace. Iride bruna. Alcune femmine possono, con l'età, assumere una livrea più vicina a quella del maschio. Giovane: è riferibile alla femmina adulta; le parti inferiori sono, tuttavia, più striate, anche verso la gola, e su un fondo di colorazione, biancastro,
più uniforme; le superiori, inizialmente con marginature pallide. Becco bruno-nero (primo anno)

AMBIENTE E VITA
l'indole riservata, diffidente, e le abitudini arboricole lo inducono a vivere quasi sempre al riparo del fogliame, di solito nella parte alta degli alberi di una certa consistenza, per cui, nonostante la brillantezza del piumaggio, concede poche e fugaci apparizioni all'osservatore. Se non fosse per un inconfondibile e sonoro canto flautato e fischiato, dalla cantilena quasi interrogativa (strofa breve, ma ripetuta), che emette dalla primavera all'estate, o per altre tipiche manifestazioni vocali, più aspre e miagolate, la sua presenza potrebbe addirittura passare inavvertita.
Ama soprattutto alcune associazioni vegetazionali (a caducifoglie) ; fra queste, i boschi ripariali costituiti da vecchi salici e pioppi, con presenza o meno degli elementi del sottobosco, le piantagioni pure, non troppo giovani, di pioppo (e una delle poche specie che occupa e gradisce tali microambienti creati dall'uomo), i querceti ed i boschetti di roveri, anche in zone parzialmente coltivate e collinari; inoltre i grandi parchi, i giardini alberati, i frutteti. Vive isolato, a coppie, anche in piccoli nuclei durante le tappe della migrazione o nei primi giorni che seguono il suo arrivo nell'area destinata alla riproduzione. Quando vola furtivo tra gli alberi o passa rapidamente da un settore ad un altro, si può notare il suo volo sgusciante, talora più sicuro e deciso, altre volte molto ondulato, rotto da impennate e scivolate. Raramente scende sul terreno, dove si muove saltellando, come un merlo. La dieta è essenzialmente animale ed insettivora, in periodo primaverile-estivo: sono appetiti coleotteri, ortotteri, ditteri, imenotteri e loro larve, bruchi, anche pelosi, di lepidotteri, qualche ragno e mollusco; in altre stagioni (autunno), è ghiotto di frutti e bacche di varie essenze, selvatiche o coltivate, a seconda delle zone (fichi, ciliege, more, uva, sambuco, pesche, ribes e lamponi, datteri, ecc.).

RIPRODUZIONE
Predilige nidificare in boschi di caducifoglie, in pioppeti, frutteti ed in parchi, nelle vicinanze di zone d'acqua, sia in pianura che in collina, fino a meno di 1000 metri di altitudine.
Dall'inizio di maggio in poi viene iniziato il caratteristico nido «ad amaca» che viene saldamente ancorato alla biforcazione di un ramo laterale, di solito a buona altezza dal suolo (tra 4 e 20 metri) ; la costruzione è compito della femmina che lo porta a termine in genere in una settimana. Si ricorda che prima della fase riproduttiva nei territori di nidificazione si notano raggruppamenti di adulti ed immaturi e che successivamente le coppie formate dimostrano una spiccata fedeltà territoriale. Vengono poi deposte di solito 3-4 uova bianche o crema con macchiette rade nerastre o violacee scure (mm 30,5 x 21, gr 7,2) che schiudono dopo un'incubazione di 14-15 (16) giorni portata a termine da ambo i sessi (dalla sola femmina secondo vari Autori). I piccoli nati abbandonano il nido dopo 14-17 , giorni. Una covata annua (una seconda è occasionale).

DISTRIBUZIONE
La specie abita con due sottospecie le zone adatte dell'Europa continentale, dell'Asia e dell'Africa nord-occidentale. Le varie popolazioni sono migratrici e si portano a svernare nell'Africa meridionale ed orientale (con esclusione di quelle dell'India che sono sedentarie). In Italia la sottospecie tipo compare durante i passi regolari di aprile-maggio e di metà agosto-metà settembre. Estiva e nidificante nei luoghi adatti pianeggianti e collinari (raramente sopra i 1000 metri) del continente e della Sicilia (ove risulta scarso e localizzato). In varie zone risulta in diminuzione per disboscamenti e trasformazioni ambientali.


 

 

 
 

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