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COLCHICO -
Colchicum autunnale L. Fam. - Liliaceae
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Pianta erbacea duratura, monocotiledone, con un bulbo sotterraneo avvolto in una tunica bruna che fa parte del fusto, con un ciuffo di radici alla base. La pianta fiorisce in autunno e fruttifica nella primavera seguente. In settembre o in ottobre, il bulbo fa nascere uno, due o tre fiori, di color malva porporina chiara. Il pistillo ha tre carpelli saldati, l'ovario è supero e triloculare. Nel corso dell'autunno e dell'inverno, il
corto stelo sotterraneo si allunga e contemporaneamente nascono e si sviluppano dei nuovi bulbi; alla fine della primavera lo stelo allungato fa uscire da terra una capsula rigonfia, a tre logge. Il seme è quasi rotondo, con un pericarpo bruno quasi nero. Fiorisce da agosto a ottobre; fruttifica da maggio a giugno.
Questa specie offre poche varietà.
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È molto abbondante in certi luoghi, mentre manca in altri. È comune sulle praterie umide, nelle terre lavorate di recente, nei boschi di ontani. Si trova sia in pianura sia sugli altipiani, talvolta anche in montagna.
Il colchico è diffuso nell'Europa occidentale, centrale e sudorientale. È una pianta molto velenosa. Tutte le sue parti contengono un alcaloide, la colchicina, e altri elementi simili. Settanta od ottanta milligrammi di colchicina costituiscono una dose mortale per l'uomo. La morte sopravviene 30 o 40 ore dopo l'ingestione, poiché si arresta la respirazione; l'intossicato conserva piena coscienza. I semi e i bulbi hanno delle proprietà medicinali. Li si utilizza per uso interno, contro i reumatismi e come violento purgante. Il suo carattere velenoso era già conosciuto dagli antichi greci. Bisogna ricordare che la capra e la pecora sono immunizzate contro questo veleno (purché in piccole dosi), ma il loro latte diventa velenoso: una parte della colchicina contenuta nel fiore si dissolve nel latte.
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