Nel territorio si trovano le rovine di un acquedotto romano e di insediamenti risalenti a due millenni fa. Il suo nome deriva da un "monasterium album" dei benedettini che sorgeva nel territorio. Sorse sulle rocce vulcaniche accumulate dalle eruzioni etnee. Appartenne al comune di Catania fino al 1642, anno in cui Giannandrea Massa l'acquistò dal regio erario e ne nominò signore Vespasiano Trigona, nominato successivamente Duca di Misterbianco per privilegio di Carlo II. Il borgo fu distrutto dall'eruzione etnea del 1669 che seppellì completamente anche il monastero.
Economia:
Prodotti agricoli: uva, agrumi, ortofrutticoli, cereali, olive, mandorle, foraggi. Allevamenti: ovini, bovini, caprini. Industrie ed Imprese: pastifici, mobilifici, fabbriche di imballaggi, aziende enologiche, industrie metalmeccaniche, distributori di prodotti di marchi nazionali, molini, industrie per la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, industrie alimentari, fabbriche di abbigliamento, profumifici, mangimifici, segherie, fabbriche di cavi elettrici, piccole industrie siderurgiche.
Beni monumentali:
I monumenti sono tutti successivi al 1669, in quanto l'eruzione dell'Etna di quell'anno distrusse totalmente l'abitato misterbianchese. Notevole è la Chiesa Madre, di forme classicheggianti nelle navate e nella cupola, più recenti e di imitazione medioevale nella facciata.
Misterbianco oggi:
Oggi Misterbianco è una cittadina agricola (con coltivazioni di agrumi, cereali, uva, olive, mandorle e foraggi) e soprattutto industriale. Possiede una zona industriale tra le più importanti della Sicilia, attorno all'economia della quale gravitano numerosi paesi limitrofi. In continuo sviluppo è il commercio.
Biblioteche e Musei:
Biblioteca comunale.
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