Le testimonianze storiche inerenti agli alberi monumentali di Sicilia si riferiscono prevalentemente al plurisecolare Castagno dei Cento Cavalli, ricadente nella contrada Nucifori del comune di Sant'Alfio, al Castagno della Nave o di Sant'Agata, presente in località Taverna nel comune di Mascali, e ad altri vetusti castagni che in passato giganteggiavano nei territori dei suddetti comuni etnei. Sporadiche sono le notizie riguardanti altri alberi presenti nel resto dell'Isola.
Notizie sul Castagno dei Cento Cavalli si hanno già a partire dal XVI secolo. Don Pietro Carrera (1571-1647) nell'opera "Il Mongibello", pubblicata a Catania nel 1636, parla di un bosco di castagni ricadente in contrada Carpineto, sopra Mascali, nel quale: trovasi un maestoso tronco di castagno incavato per l'età e, come riferito da quelli che l'hanno visto, capace di ospitare nel suo interno trenta cavalli.
Antonio Filoteo nella descrizione latina del sito di Mongibello, tradotta da Leonardo Orlandini ed edita in Palermo nel 1611, descrive il grande castagno come una pianta che in: meraviglia avanza le piante lodate da Plinio e degli altri scrittori". Inoltre "il suo gran tronco cavato dalla natura dona .... albergo a pecore, a capre, a pastori, a lavoratori del monte. E talora si è veduta mandria di trecento pecore.
Don Giuseppe Recupero (1720-1778), nella sua "Storia naturale e generale dell'Etna" (1757), così descrive il monumentale castagno: La figura esterna del nostro Castagno è una ellissoide, il suo diametro maggiore è da Tramontana a Mezzogiorno, ed il minore da Ponente a Levante. L'esterna sua circonferenza misurata a fior di terra è di palmi duecento ventisei ... Pare che qualche turbine, o altro accidente abbia rotto quest'arbore; ma vi ha contribuito anche la mano dell'uomo; restando ancora visibili i colpi di scure Cosicché tutto il divisato fusto è diviso perle menzionate aperture in tanti pezzi, o segmenti, che vengono tutti a corrispondersi esattamente, onde l'occhio da per se stesso riconosce essere un solo ceppo ... Nel concavo di questo gran pedale a lato dell'apertura di Levante vi è fabbricata una capanna, ove si ripongono le castagne; al fianco opposto vi è un forno capace di cuocere un tumulo di pane; e nel mezzo vi è una casa fabbricata a secco... lunga ventidue palmi da Tramontana a Mezzogiorno, larga quattordici. Nell'ultima visita, che feci a questo nobilissimo Castagno l'anno 1766, ritrovai la casa molto deteriorata".
Altre notizie sul famoso castagno sono riferite, in seguito, da diversi studiosi tra cui Rapisardi Consoli (1842) il quale, facendo riferimento al lavoro di Ferrara (1793) sulla storia dell'Etna riporta: Gli alberi di castagno sull'Etna vegetano assai bene, e di una grossezza smisurata. Dopo molto tempo è stato famosissimo il castagno di cento cavalli al Carpineto; nello stato decrepito questa celebre pianta presenta ancora i suoi vestigi; il tronco gira sulla terra 26 canne, oggi è diviso in cinque parti; l'interno del tronco cariato e marcito dalle ingiurie de'secoli; dentro di esso possono alloggiarvi 300 pecore, e ne' tempi passati 27 uomini a cavallo, e sotto l'ombre dei rami 100 uomini a cavallo di cui ha ricevuto il nome. >>
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