Il paesaggio degli alberi forestali relittuali
Nell'ambito della flora forestale siciliana si riscontrano alcune specie sempreverdi, relitte delle antiche cenosi terziarie presenti in Europa. Esse, per buona parte si sono estinte durante le glaciazioni quaternarie in quanto nel Vecchio Continente, contrariamente a quanto avvenuto in altre parti del mondo, come nel Nordamerica, la discesa verso sud della flora più esigente in temperatura è stata resa difficile dalla presenza del Mar Mediterraneo. Pertanto, molto probabilmente, numerose specie sempreverdi sono progressivamente scomparse durante i periodi più freddi, mentre poche altre si sono conservate in stazioni particolarmente favorevoli. Rimangono, infatti, alcune entità a foglie persistenti, di clima tempe
rato, tra le quali le più significative sono l'agrifoglio, il tasso (Taxus baccata) e l'Abete delle Madonie (Abies nebrodensis) che danno luogo a micro paesaggi molto espressivi. Dello stesso contingente terziario fanno parte altre specie che ad esse si associano come l'edera, il pungitopo e il falso pepe montano.
Si tratta di piante laurofille, tipiche dei climi umidi, con foglie poco sclerificate e ricche di stomi, che sono sopravvissute ai cambiamenti climatici occupando particolari nicchie caratterizzate da condizioni microclimatiche con spiccata impronta atlantica, oppure insediandosi nel sottobosco di specie con elevata copertura in modo da garantirsi una adeguata umidità atmosferica.
In particolare, l'agrifoglio ed il tasso sono specie legnose abbastanza tolleranti dell'ombra tanto da potere penetrare all'interno dei faggeti, dei cerreti e dei querceti di rovere, dando luogo ad un alto strato arbustivo o, in alcuni ambiti, anche ad uno strato arboreo inferiore.
|