Le Piante spontanee siciliane in cucina

Guida al loro riconoscimento ed utilizzazione

Finocchio selvatico


Nome scientifico: Foeniculum vulgare Nome dialettale: Finucchieddu ri monta
gna, Finucchieddi, Finucchiastru Nome volgare: Finocchio selvatico

Descrizione botanica
Pianta erbacea biennale o pluriennale caratterizzata da una robusta radice perennante e fusti alti e cilindrici sormontati da piccole infiorescenze. Le foglie sono pennatosette con segmenti filiformi inguainanti il fusto e con picciolo abbastanza corposo. Il loro colore è verde più o meno pallido. I fiori sono di colore giallo-verde raggruppati in ombrelle complesse costituite da 15-20 ombrellette e maturanti diversi semi. I frutti sono acheni, prima verdi e a maturità di colore marroncino chiaro.

Utilizzazioni
Pianta nota da sempre, per uso culinario sono utilizzate principalmente le foglie ed i semi, sia verdi che essiccati. Una utilizzazione classica del finocchio selvatico riguarda la preparazione della "pasta con le sarde" e nella tradizione s siciliana i semi trovano un largo e ricorrente impiego nella preparazione della "salsiccia". Nella preparazione di minestroni trovano impiego sia i semi che le foglie. I semi di finocchio essiccati o meglio "ngranati", trovano impiego anche in pasticceria, sia per la preparazione dei "taralli" che dei cosiddetti "biscotti di San Martino".

Ricette
PASTA CON LE SARDE
Per preparare il condimento far bollire preventivamente i finocchietti. A parte in un tegame adeguato far rosolare una cipolla, quindi aggiungere i finocchietti precedentemente bolliti finemente sminuzzati, alcune sarde, i pinoli, uva passa e far cuocere il tutto con la mescita di un po' di acqua di cottura dei finocchi per circa 15-20 minuti. A parte in una padella con poco olio si preparano alcune sarde deliscate per farle imbiancare ed utilizzarle dopo. In una pentola nel frattempo si è cotta la parta, possibilmente bucatini o "maglietta di filato", ed a cottura ultimata, dopo aver colato la pasta, si versa prima il condimento precedentemente preparato, poi le sarde deliscate imbiancate, si amalgama il tutto, si lascia riposare per qualche minuto e si serve cospargendo la portata con mollica abbrustolita. Il successo di questa portata è sempre garantito.

SALSICCIA SICILIANA
In un chilogrammo di carne tritata mista di maiale e di bovino si versano 50 grammi di semi di finocchio "ngranati", 30 grammi di sale, pepe a piacere e si amalgama il tutto in una capiente scodella. Quindi si versa il tutto, aiutandosi con appositi strumenti da cucina, tipo grossa siringa, in un budello di capretto piuttosto sottile e si lascia riposare per qualche ora.
Così confezionata la salsiccia è pronta per essere cucinata, sia arrostita che fritta o in forno o nel ragù, etc., secondo i gusti individuali o dei commensali.

BISCOTTI DI SAN MARTINO
Nel corso della preparazione dei biscotti caserecci aggiungere un po' si semi di finocchio "ngranati", amalgamare il tutto, preparare i biscotti come vostro solito e porre in forno a circa 200 gradi. Questi biscotti avranno il pregio di essere stati preparati da Voi, diversamente si possono ritrovare nelle pasticcerie e si gustano col vino nuovo che si dice è pronto per essere consumato in concomitanza con la festa di San Martino.

TARALLI O TARALLE
Preparare una pasta per biscotti più tenera, aggiungere scorza di limone e tanti semi di finocchio "ngranati", fare le forme del biscotto, possibilmente a rotelle, mettere in forno a 180 gradi e a cottura ultimata cospargerle con glassa al limone e rimettere in forno per un minuto circa.
I taralli sono dolcetti rustici tipici della tradizione siciliana reperibili anche in pasticceria ed indiscusso retaggio di una cultura culinaria popolana che non dovremmo dimenticare.
 

redazione

 

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